ITALIANI, ITALICI ED EUCOMENISMO ITALICO - di Carlo Barbieri


ITALIANI/ITALICI 
Questo binomio di termini che, come già abbondantemente illustrato, non rappresentano assolutamente dei sinonimi, deve essere considerato un positivo, prolifico, continuo e  costante interscambio di esperienze e di culture. Lo scopo del movimento "italico" non si limita ad elencare e valorizzare quanto gli italiani hanno potuto dare (e continuano a offrire) al mondo, ma anche e soprattutto quanto gli italici hanno dato e possono ancora dare all'Italia e agli italiani. Si tratta di tentare di impostare una relazione bi-univoca, di creare le condizioni affinché dal binomio possa  progressivamente costruirsi una relazione a somma positiva per tutte la parti coinvolte, vale a dire una situazione duratura e virtuosa in quanto basata sul concetto tipicamente anglosassone del "win/win". Non si tratta, quindi, soltanto di favorire un dialogo tra soggetti differenti che condividono però valori comuni o di auspicare, attraverso anche un processo di ibridazione culturale, il rafforzamento di principi caratterizzanti di una civiltà millenaria. Si tratta, anche, di ottenere un "feedback", di promuovere investimenti culturali di ritorno ("reshoring") che permettano al nostro Paese di migliorarsi e rafforzarsi, grazie ad apporti di risorse di esperienze e di sapere acquisite da "italici" nel mondo. Gli interventi volti a favorire il "turismo delle radici" piuttosto che il "rientro dei cervelli" rispondono in parte a questi concetti testé espressi, che necessiterebbero di provvedimenti ben più estesi e concettualmente innovativi. Non basta, quindi, rinverdire l'immagine dell'Italia puntando unicamente alla valorizzazione, seppure rinnovata, delle testimonianze e delle peculiarità del nostro passato, ma di puntare al futuro attraverso il miglioramento delle qualità caratterizzanti della nostra cultura ,sfruttando anche gli apporti e contributi   delle comunità degli italici nel mondo. 

“ECUMENISMO” ITALICO
Il movimento "italico" è un movimento "ecumenico laico" che rispetta e valorizza le differenze di opinioni, abitudini, culture e fedi. 

Per questo, pur rispettando le decisioni prese a livello teologico, desta sorpresa la notizia apparsa su diversi giornali sull’incompatibilità decretata dalla Chiesa ortodossa greca tra la pratica dello yoga e la fede cristiana. Una posizione presa dal Santo Sinodo (l'organo di governo della potente ed influente chiesa ortodossa greca) per via della preoccupazione del diffondersi in Grecia di questa antica disciplina (e filosofia) indiana favorita dalla reclusione forzata dovuta al Covid 19. Un evento che nell’ottica di uno sviluppo del pensiero italico (influenzato ovviamente dal pensiero mediterraneo e, quindi, anche greco) merita di essere seguito con attenzione. 

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